L’azzardo in Italia secondo l’Osservatorio Nomisma
L’azzardo in Italia
secondo l’Osservatorio Nomisma
Chiama
il numero verde dedicato
“Non chiamiamolo gioco”
Il primo esercizio a cui vogliamo invitarti è di non chiamarlo gioco. La nostra è una scelta consapevole e per questo, in questa applicazione, accanto alla parola azzardo non troverai la parola gioco.
Non è stato un esercizio semplice e ti accorgerai che non lo sarà neanche per te: oggi il richiamo tra i due termini è così forte da essere diventati l’uno riferimento dell’altro, ma pensiamo che questo processo che vogliamo attivare possa contribuire a migliorare la consapevolezza di cosa implichi pensare all’azzardo come a qualcosa di diverso da gioco.
Il gioco fa crescere
Il gioco è uno degli strumenti determinanti per la crescita di un individuo poiché stimola le capacità emotive e cognitive e contribuisce alla crescita. Non è un caso che secondo la Risoluzione n. 44/25 del 20 novembre 1989 che ha introdotto la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, il gioco è uno dei diritti inviolabili dei bambini e degli adolescenti.
Il gioco abilità
Ma il concetto di gioco è più complesso di quanto si possa immaginare. Pensiamo alla differenziazione tra i giochi per i bambini e quelli per gli adulti, all’avvento dei videogame, alle competizioni sportive, all’invenzione dei giochi da tavolo e alla loro capacità aggregativa, fino ai giochi con le carte dove abilità e fortuna condizionano l’esito della competizione.
La definizione di gioco
Per utilizzare una definizione possiamo dire che il gioco è un “esercizio singolo o collettivo a cui si dedicano bambini o adulti, per passatempo, svago, ricreazione, o con lo scopo di sviluppare l’ingegno o le forze fisiche” ma è anche una “pratica consistente in una competizione fra due o più persone, regolata da norme convenzionali, e il cui esito, legato spesso a una vincita in denaro (posta del gioco), dipende in maggiore o minore misura dall’abilità dei contendenti e dalla fortuna.”
“Non chiamiamolo gioco”
Il primo esercizio a cui vogliamo invitarti è di non chiamarlo gioco. La nostra è una scelta consapevole e per questo, in questa applicazione, accanto alla parola azzardo non troverai la parola gioco.
Non è stato un esercizio semplice e ti accorgerai che non lo sarà neanche per te: oggi il richiamo tra i due termini è così forte da essere diventati l’uno riferimento dell’altro, ma pensiamo che questo processo che vogliamo attivare possa contribuire a migliorare la consapevolezza di cosa implichi pensare all’azzardo come a qualcosa di diverso da gioco.
Il gioco fa crescere
Il gioco è uno degli strumenti determinanti per la crescita di un individuo poiché stimola le capacità emotive e cognitive e contribuisce alla crescita. Non è un caso che secondo la Risoluzione n. 44/25 del 20 novembre 1989 che ha introdotto la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, il gioco è uno dei diritti inviolabili dei bambini e degli adolescenti.
Il gioco abilita
Ma il concetto di gioco è più complesso di quanto si possa immaginare. Pensiamo alla differenziazione tra i giochi per i bambini e quelli per gli adulti, all’avvento dei videogame, alle competizioni sportive, all’invenzione dei giochi da tavolo e alla loro capacità aggregativa, fino ai giochi con le carte dove abilità e fortuna condizionano l’esito della competizione.
La definizione di gioco
Per utilizzare una definizione possiamo dire che il gioco è un “esercizio singolo o collettivo a cui si dedicano bambini o adulti, per passatempo, svago, ricreazione, o con lo scopo di sviluppare l’ingegno o le forze fisiche” ma è anche una “pratica consistente in una competizione fra due o più persone, regolata da norme convenzionali, e il cui esito, legato spesso a una vincita in denaro (posta del gioco), dipende in maggiore o minore misura dall’abilità dei contendenti e dalla fortuna.”